giovedì 14 aprile 2016

Imperialismo, capitalismo e lotte dei comunisti.

L'imperialismo sta portando il pianeta sempre più verso guerre che rischiano di essere mondiali, rigettando al contempo in condizioni di miseria e precarietà centinaia di milioni di persone anche nei paesi più sviluppati, le quali vanno ad aggiungersi alle molte centinaia di milioni di esseri umani che il capitalismo, nel mondo, costringe vergognosamente alla fame da lungo tempo.
In Europa il grande capitalismo finanziario sta coartando le masse popolari a dover subire condizioni inaccettabili riducendole all'indigenza.
In Italia vengono varati, ad ogni livello, i peggiori "provvedimenti" a cui abbiamo potuto assistere, almeno dal dopoguerra a oggi.
L'economista Emiliano Brancaccio, in una lettera alla sua ex-professoressa Elsa Fornero, dice:
"...mi auguro che Fornero tenga conto di una conclusione ben nota in letteratura, che l’attuale direttore della ricerca del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard, ha sintetizzato nei seguenti termini: «le differenze nei regimi di protezione dell’impiego appaiono largamente incorrelate alle differenze tra i tassi di disoccupazione dei vari paesi» (European unemployment: the evolution of facts and ideas, Economic policy 2006). In altre parole: non esiste prova scientifica del fatto che la maggiore precarizzazione del lavoro implichi maggior crescita economica e minore disoccupazione. Tanto più nel mezzo di una gigantesca crisi da domanda effettiva, come l’attuale.